INTERVISTA DEL CR FIDS LAZIO AL PRESIDENTE PANCALLI
4 Agosto 2016 - 23:29, by , in News Dalla Regione, Comments off

DSC_5577D: Presidente, il settore Paralimpico è sempre più al centro dell’attenzione del mondo della Danza Sportiva; quest’anno ai Campionati Italiani di Rimini si sono esibite più di 100 coppie di ballerini con disabilità della vista, disabilità intellettiva relazionale, in carrozzina e con disabilità fisica e motoria, che si sono sfidate nelle varie discipline: danze standard, latine, ballo da sala, combinata nazionale, merengue, bachata, salsa cubana, show dance e combinata caraibiche. Come considera questo dato? Quali indicazioni possiamo trarne?

R: Considero un onore il fatto che una delle nostre discipline paralimpiche, la danza in carrozzina, raccolga il seguito, l’interesse e l’entusiasmo di cui si parla. Il CIP ha riconosciuto la FIDS nel febbraio 2009, ad oggi contiamo oltre 200 atleti tesserati nelle 32 società affiliate, divisi nelle varie specialità. Un mondo, il vostro, che ho conosciuto bene da vicino, ai tempi del Commissariamento, e di cui mi sono facilmente innamorato. Senza dubbio si tratta di uno sport che aldilà degli aspetti puramente tecnici, confina con lo spettacolo: è competizione, agonismo e duro allenamento, come è per tutti gli sport, ma anche divertimento travolgente, che libera energia e scatena gioia di vita non solo in chi lo pratica, a suon di musica, ma anche in chi lo osserva. Gli ultimi Mondiali di Roma hanno schierato in pista grandi nomi della danza mondiale e i nostri azzurri, assolutamente all’altezza del livello tecnico straordinario ormai raggiunto dalla disciplina.

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D: Molti dei campioni paralimpici vengono proprio dalla nostra Regione, che quest’anno ha visto accrescere ulteriormente in termini numerici la sua “squadra” nella partecipazione ai Campionati del settore specifico e tra gli altri, per la prima volta, Eugenio Migliaccio, il cavaliere di una nostra coppia “combi” Campione Regionale Lazio e Campione Italiano insieme a Francesca Rossi, si è esibito con la carrozzina elettronica fornita dalla Federazione e guidata grazie a sensori posti sulla testa del ballerino. Un’esibizione molto emozionante che ha riscosso grande apprezzamento e partecipazione del pubblico; in quali termini si può considerare anche un significativo esperimento di impiego delle nuove tecnologie al servizio dello sport paralimpico? 

R: Un atleta ha danzato anche su carrozzina elettrica: novità che però considero la naturale evoluzione del concetto di sport che non conosce barriere, è un’opzione offerta e garantita a tutti. E per questo ringrazio gli sforzi della Federazione, per aver così allargato, idealmente, la platea dei praticanti. Perché anche chi ha una condizione di disabilità severa è un universo di potenzialità tutto da esplorare. Le tecnologie? Ormai sono una parte fondamentale e imprescindibile del nostro mondo, penso alle protesi, alla galleria del vento per studiare le performance, ai gusci per sciare anche in condizione di paraplegia: sono l’apporto scientifico, e assolutamente imprescindibile, a prestazioni che ormai sono davvero ai limiti delle umane possibilità. I prossimi passi per incrementare la pratica della danza in carrozzina? Dobbiamo continuare a comunicare che lo sport è una leva formidabile di inclusione sociale, e che i disabili sono riserve insospettabili di straordinarie abilità residue, che devono solo venire in luce, anzi arrivare ‘sotto i riflettori’ anche di una pista da ballo.

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D: Quali sono secondo Lei i prossimi progetti e traguardi da perseguire per il futuro di questi atleti paralimpici? Ad esempio, il mondo della Danza Sportiva sogna di vedere i propri ballerini alle olimpiadi, magari proprio a Roma. Da Vicepresidente del Comitato “Roma 2024”, ritiene realizzabile, nel concreto, tale obiettivo? 

R: Il Mondiale disputato a Roma ha dimostrato, ancora una volta, come il lavoro possa portare a risultati eccellenti, anche in termini organizzativi e di comunicazione, grazie a un impegno straordinario della Federazione in questi anni. Ambire al palcoscenico olimpico credo sia legittimo per l’intero movimento, ma ritengo sia difficile ipotizzare se tutto questo possa diventare realtà in tempi brevi. L’augurio è che i sogni possano diventare una meravigliosa realtà.                               

(a cura di Michela Flammini)

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 (Disegno della piccola Martha, 7 anni, ispirato dalla prova degli atleti paralimpici al nostro Campionato Regionale)
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